sabato 31 dicembre 2011

.Rotten.



Perché devo andare in paranoia per qualsiasi cosa maledizione? Non mi sopporto più. Riesco a farmi venire l'ansia per ogni minima stronzata, da un ritardo di un'ora ad un ciao detto in modo diverso dal solito. Come diavolo ho fatto a ridurmi così? Dai sedici anni sono degenerata senza quasi accorgermene, e adesso non mi ricordo più com'era la mia testa prima di tutte queste voci che urlano e bisbigliano costantemente. Nemmeno le sbronze aiutano più, anzi, non fanno che amplificare ogni conato di disgusto per me stessa. Ho ventidue anni e non li sto vivendo come si dovrebbe, e la colpa è solamente mia.



Sbaglio sempre, sbaglio troppo, sbaglio consapevolmente.
Dovrebbero chiudermi da qualche parte e buttare la chiave, ecco tutto.


Lasciatemi marcire.






venerdì 30 dicembre 2011

.Hope For The Worst.



Ho il terrore delle cose che vanno per il verso giusto. Perché normalmente tutto poi si capovolge, e tu ti ritrovi metri sotto il punto di partenza. Avere matasse di dolore in cambio di poche briciole di benessere passeggero non fa per me. Non ne vale davvero la pena. Le cose belle finiscono sempre, ti sfuggono dalle mani come vino versato in un colapasta, e tu non puoi fare altro che vederle scivolare nel canale di scolo del lavandino.
E allora spero nel peggio, che almeno so cosa aspettarmi.


.Just fear for the best and hope for the worst.






sabato 24 dicembre 2011

.XL.



Rimetterò i miei jeans extralarge stasera. Ho bisogno di sparire dentro qualcosa, di avvertire la stoffa ripiegarsi più volte attorno il corpo, di eccessivo tessuto che mi faccia credere di essere magra. Perché non lo sono per niente, e non voglio che gli altri vedano le mie cosce informi e questi fianchi da fare a brandelli.






domenica 18 dicembre 2011

.Truth Of Things.




Sono fermamente convinta di essere una persona orribile. Quanto avrei voluto fare del male psicologico a qualcuno ieri. Versare fuori fiato per ferire, per una di quelle frasi che abbattono le sicurezze altrui. Avrei davvero voluto, già. Perché? Non ne ho la minima idea. Così me ne sono andata, prima di poter aprire bocca e rovinare sorrisi. La voglia è rimasta, mi gratta la gola, e cerco di ricacciarla giù. Anche perché stasera ho un compleanno, e ho promesso la mia presenza. Dio, vorrei sputare il marcio che ho dentro, scaricarlo su un'altra persona e ripulirmi la testa, questa dannata testa che mi sta creando troppi problemi. Per quanto mi sforzi, per quanto ci provi, questi fottuti pensieri sono sempre lì e martellano, urlano, soffocano. Il credere che la gente mi parli solo perché prova esagerata pena per me c'è sempre, è radicato ben bene. Il non essere mai all'altezza in qualsiasi caso persiste senza cedimento alcuno. Quella vocina che si chiede come mai una persona come lui possa trovare qualcosa di interessante in una come me non smette di rinfacciarmelo ogni giorno. Faccio un passo avanti e tre indietro, e fra un po' sbatterò il culo per terra perché mi sono stancata di questo balletto triste.

Forse la psicologa consigliata dalla mia migliore amica potrebbe essere una soluzione, non lo so. Sarebbe come ammettere che tutto quello di cui sono convinta sia sbagliato, e io non credo lo sia affatto, perché per me sono gli altri che non vogliono vedere la verità delle cose. Che non vogliono vedere quanto io, in realtà, sia banale e anonima.
Non so più dove sbattere la testa.











lunedì 12 dicembre 2011

.Rossa Di Violenza.


Ma non sentite il grido sulla barricata?
La classe operaia continua la sua lotta!






.Per Non Dimenticare.












lunedì 5 dicembre 2011

.Random Wishes.



Ho voglia di tatuarmi ancora e ancora. Di ricoprirmi d'inchiostro, di mettere colore su questa pelle anemica. Desiderio matto di Old School e frasi, accessori permanenti che solo io possiedo. Il rumore della macchinetta manca terribilmente -e i soldi anche, dannazione-.
Ho voglia di rivedere Londra, la metro, le case in mattoni e la mia flatmate. Risentire quell'accento così british e percepirlo di nuovo come mio, sorseggiando un Caramel Machiato al solito Starbucks.
Ho voglia di vedermi gli Avenged Sevenfold in concerto. Spintonare senza grazia gli insopportabili e cantare fino a quando c'è voce. La vita che t'investe in maniera esagerata, si, ne ho bisogno.
Ho voglia di montagna, seggiovie e faccia nella neve. Ridere fino a scoppiare e cadere in modi stupidi.
Ho voglia di vederlo e parlargli di tutta la mia musica, di testi e voci e album. Abbracciarlo senza aspettare che sia lui a farlo per primo come tutte le volte, sbattendomene di quei fottuti ragionamenti illogici del mio cervello.


Ho voglia di essere qualcosa di meglio. Respiro costantemente la mia mediocrità, ed è rivoltante. Stare nel mezzo proprio non lo sopporto, irrita e sfinisce.
Mi piacerebbe avere voglia di me ogni tanto.








giovedì 1 dicembre 2011

.Just Be Happy, Bee.





Oggi il mio migliore amico si è laureato -Go Man!-. Stasera gran cena, gran festa, gran ubriachezza.

Questo mi ha ricordato (perché non posso essere semplicemente felice per lui?) quanto sia andato avanti, quanto tutti si stiano muovendo e ottenendo risultati. Vivono e sperano, cadono e continuano. Cosa che -decisamente- non mi appartiene.

Quand'è che mi sono fermata? Non me lo ricordo più.







venerdì 25 novembre 2011

.Needs.



-Forse- il controllo sta tornando. Poco alla volta, a fatica, ma si fa notare. Per quanto riguarda il cibo. Il resto scorre in maniera contorta, prende strani sentieri, fa un po' quello che gli pare.

Non ho voglia di oppormi, non adesso.

Cercare di mettere ordine a tutto ciò che concerne la mia testa non porta a nulla di concreto, ed allora lascio scorrere. Non m'importa di sembrare strana, né instabile. Non m'importa che gli altri vedano le garze macchiate spuntare dal maglione, nemmeno dei suoi commenti preoccupati. Ne ho bisogno, uno di quei bisogni incomprensibili che ti tormentano troppo spesso -anche ora-, in cui non pensi alle conseguenze e agisci senza la minima razionalità.

Ho bisogno di staccarmi dalla mia eccessiva razionalità.


Nessuno vuole sentirsi una macchina.














lunedì 21 novembre 2011

.I'll Give You My Eyes.


 
Tu sei lì e ti guardi, ti guardi e vorresti solo piangere, e strapparti la carne di dosso, rompere lo specchio, urlare, cancellarti dal dolore. Vomitare. Vorresti cavarti gli occhi e regalarli agli altri, e farti guardare con essi. E sorridere dicendo "Fanculo, avevo ragione io".








sabato 19 novembre 2011

.That's Nice.



Stasera un'altra cena, di nuovo tante persone, tante chiacchiere e troppi sguardi.
 Ahah, that's nice.

Il mal di gola mi sta corrodendo la trachea, il catarro il cervello e l'ansia i nervi, ma spero di trasformarmi in una di quelle lastre di vetro dove tutto scivola incontrastato.





Si, opterò per una soluzione del genere.
Credo






lunedì 14 novembre 2011

.As Expected.



Come previsto, la serata di sabato è cominciata male ed è finita con sigaretta e cutter. Brava, complimenti Bee. C'è da dire che non mi sono impegnata granché per cercare di divertirmi, lo ammetto, ma l'unico modo per fare la simpatica sarebbe stato bere e diventare un'imbecille ondeggiante tra la troppa gente nello stesso stato. Per cui ho evitato senza particolari rimpianti.
La cena -per fortuna- è stata scarna, un crostino e qualche forchettata di pasta. Secondo evitato, dolce idem -l'unica cosa positiva di un pasto con altre centocinquanta persone-. Solo qualcuno ha tentato di farmi mangiare, ma dopo la seconda frase di cattiveria pura ci ha rinunciato.
E poi la catastrofe -vi prego, non ridete-.
Stavo parlando con un mio amico aspettando l'inizio della vera serata -musica trash senza ritegno ornata da sbronze preannunciate-, e mentre gli accennavo al mio desiderio di dimagrire un po' lui se ne esce con un "Ma guarda che così stai bene, sei una ragazza morbida".


Ora, so perfettamente che per lui morbido è uguale a magro -magro giusto, per intenderci-, ma per quella sera la mia autostima si è suicidata lo stesso.

Seriamente, avrei preferito un pugno in faccia.

E così mi sono rintanata in un angolo a piangere -scena a dir poco patetica-, tra le mani un San Simone, nella testa eccessiva rabbia. Ho provato nuovamente a inserirmi tra le chiacchiere degli altri e a ridere falsamente a battute ubriache, ma è stato un tentativo poco riuscito (soprattutto dopo che tutti quelli che incontri ti ripetono in loop "Oh, dai, prenditi bene!").
Ah, e non dimentichiamoci della discussione -non conclusa- con Lui, perché divertirsi è diventato un obbligo ormai. E io non posso non divertirmi a una serata così.

Vaffanculo, sul serio.







sabato 12 novembre 2011

.Shame on me.



Stasera ho una cena di compleanno a cui devo assolutamente partecipare, con troppe persone, troppo vino e troppe risate. Ho pensato vivamente di dimenticarmene e passare tutta la sera ad ascoltare nuovi cd sdraiata sul letto, ma alla fine ci andrò.
E' pazzesco il macigno sui polmoni che ho in questo momento. E non solo per il cibo o il fatto di dover mangiare per forza davanti alla gente -al massimo mi rintanerò nel cesso del locale per sentirmi a posto con la coscienza-, ma il pensare di dover stare così tante ore in mezzo a conversazioni e occhiate mi sta facendo salire l'ansia e chiudere lo stomaco.
Senza contare che devo ancora decidere cosa mettere per coprire le mie rovine, e oggi è proprio una di quelle giornate in cui il mio corpo straborda dallo specchio risultando più inaccettabile del solito. Sono indecisa su un maglione xl in cui scomparire o provare a rendermi un pelo più guardabile, ma so già che andrò tristemente in crisi e diventerò intrattabile per tutta la serata.

Shame on me.









lunedì 7 novembre 2011

.Dismember Me.


Ho cercato di analizzare -in modo molto posticcio, ovviamente- il perché io abbia questo problema (uno dei tanti) col cibo-figura-corpo-grasso-calorie-etc.




Conclusione: la mia personalità non è calibrata per il mio fisico.

Scritta così sembra un'idiozia, ne sono cosciente, ma è la verità. E' risaputo che l'impressione che si dà alle persone è il mix di sensazioni a pelle e osservazione dell'aspetto fisico -o almeno, per me funziona così-. Il fatto è che se io conoscessi una ragazza col mio fisico la reputerei una persona forte, leggermente maschiaccio, una che sa cosa vuole e che sa come ottenerlo. Una persona indipendente, forse persino leggermente esibizionista.

E alla fine la gente si aspetta che tu sia così.

Ma la verità è che io sono l'opposto. Cronicamente insicura, vado a braccetto con le mie debolezze ancorate saldamente al mio cervello, sono esageratamente indecisa e cambio obiettivi senza quasi rendermene conto perché non riesco a capire chi diavolo voglio essere e cosa voglio fare. Quando m'immagino una ragazza come me, penso ad una figura minuta, ossuta, fragile, eccessivamente facile da nascondere dentro una felpa. E siccome la mia testa non la posso cambiare e la mia personalità non la posso stravolgere -perché tanto sarebbe un'imbastitura mal riuscita di menzogne belle e buone-, l'unica soluzione è smembrare la mia fisicità. Farla a pezzi e riassemblarla, così da far coincidere il dentro col fuori. Così da essere osservata per quello che sono.




P.s. Ringrazio per tutti i commenti dei post precendenti, mi hanno fatto davvero molto piacere. Vi abbraccio. 






lunedì 31 ottobre 2011

.About Him, About Me.


Come lui riesca a sopportarmi non l'ho ancora capito. Me e tutto il bagaglio mentale sbagliato che mi porto dietro instancabilmente. 
Adesso che c'è davvero, ora che vuole veramente abbracciarmi ogni sera, io lo spintono senza grazia, con parole fastidiose. 

"Alle volte sembra che tu abbia del filo spinato attorno", frase di un paio di sere fa, tristemente vera.




Ho paura, ecco che c'è. Ho fottutamente paura che questo stare assieme sia in realtà un castello di carte pronto a distruggersi facilmente, in silenzio. Ho paura che lui mi voglia vedere solo perché ha bisogno di sentirsi altruista o perchè, sapendo della mia autostima pressoché inesistente, non voglia farmi soffrire allontanadosi. Ho paura che in realtà sia stufo di esserci, ma che non abbia il coraggio di dirmelo. E anche se continua a ripetermi che non è vero, che io gli piaccio sul serio e che lo faccio stare bene, io non ci riesco.
Non riesco a pensare di poter essere davvero importante per qualcuno.
Io sono quella che se c'è va bene, ma se non c'è va bene lo stesso. Sono una di quelle personcine tranquillamente intercambiabili, non il punto focale di una serata. Lui, invece, lui è uno di quei punti focali.

Ho paura, perché ci tengo troppo. E so che è inutile illudersi, perché ormai credo di essermene innamorata. Senza poter ritrattare in alcun modo.






giovedì 27 ottobre 2011

.Keep On Lying -and everything will be fine-.






Giovedì cominciato con un'abbuffata mattutina e conseguente vomito mattutino e conseguente esercizio fisico mattutino. Sensi di colpa oltre il limite, voglia di devastare ulteriormente le braccia difficile da contrastare. Non so come andrà a finire -o forse si, ma non voglio pensarci-.

Devo ricostruirmi, e fare in modo che gli altri mi pensino così, senza crepe e strani pensieri. Ricominciare ad imbrogliare la gente, perché loro mi preferiscono cazzona e sorridente. 


E allora fingi Bee, che ti riesce sempre bene.














domenica 23 ottobre 2011

Ieri sera non sono riuscita ad uscire.
 
Grassa, sbagliata, stronza, cinica, enorme, noiosa, fastidiosa, acida, stupida.







Dovrei solo schiantarmi da qualche parte, tutto qui.






venerdì 14 ottobre 2011

.Hello Fall.

Malumore del primo freddo. Perché freddo significa vestirsi. Freddo significa maniche lunghe perenni. Freddo significa poter nascondere.



So già cosa succederà, e sarà pessimo.










giovedì 13 ottobre 2011

.As Always.




Andare via di casa, l'idea che martella la mia testa quasi ogni momento. Dopo essere stata per 6 mesi per i fatti miei, con i miei ritmi, i miei orari, i miei pasti, sto esplodendo qui. Non poter gestire la mia vita in ogni minimo aspetto mi sta facendo a pezzi. Vivere con un padre che mi crede un'ingenua ed incapace di giudicare "le cose importanti" non mi aiuta per niente. Avere una madre fantastica, ma sospettosa oltre i limiti e troppo ansiosa per tutto tira fuori il peggio di me. Dover sopportare una cugina di 47 anni che si crede una sedicenne perché la madre la viziava senza tregua, rivoltante, ficcanaso e che s'inventa crisi di panico per ricevere attenzioni è inconcepibile. Mi è stata fatta una proposta perfetta, e ne discuterò coi miei nel weekend, sperando di non dover urlare troppo. Mi sputtanerò senza riserve e farò leva sui loro sensi di colpa se sarà necessario, ma io ho bisogno di andarmene. Ad ogni costo.


Per il resto mi sento parecchio abbattuta e tristemente fallimentare, a cominciare dal circolo insensato abbuffata-cutter-digiuno di queste ultime settimane.

Ma mi rimetterò in piedi, as always.

Per ora mi godo i nuovi capelli violacei ed attendo con trepidazione il concerto dei Dark Tranquillity, che sarà la morte fisica per eccellenza. Lovely.






venerdì 7 ottobre 2011

. Be A Fuckin' Liar.

Non ci siamo Bee, tirati due schiaffi e disegnati un fottuto sorriso sulla faccia. 
Vestiti, bevi una birra, sorridi, parla. Sii falsa, come sempre






BE A FUCKIN' LIAR.





mercoledì 5 ottobre 2011

.Bee, You're Such A Bore.




Ieri ero in macchina, diretta alla solita riunione del martedì sera, Nothing Else Matters con l'orchestra sinfonica ad alto volume, piangevo senza accorgermene, senza un lamento, senza smorfie o isteria. Piangevo per la stanchezza, per la troppa stanchezza incontrollabile che mi lascia a pezzi troppo spesso.
Sono stanca di tutto questo contare ogni caloria. Sono stanca di sentirmi schifosamente in colpa se sgarro mangiando. Sono stanca di non reggere i cambi di programma all'ultimo minuto. Sono stanca di abitare con una cugina ingorda e viscida. Sono stanca di uscire di casa due ore prima perché non sopporto quattro dannate mura. Sono stanca di non essere mai abbastanza. Sono stanca di pensare ogni minuto a cosa dire e fare per risultare in un certo modo. Sono stanca di diventare acida quando la situazione non mi piace. Sono stanca della gola chiusa e delle apnee. Sono stanca di rifugiarmi in posti dove non c'è nessuno quando ci sono troppe persone tutt'attorno che parlano.  






Sono stanca di non dimostrargli quanto ci tengo perché ho il terrore di farlo scappare. Sono stanca di non dargli motivi per pensare che quello che abbiamo valga la pena di essere continuato. Sono stanca di guardarmi allo specchio fino allo sfinimento per convincermi di una maglia o un paio di jeans. Sono stanca di riuscire a mentire così spudoratamente a tutti. Sono stanca del mio essere Dr. Jekyll e Mr. Merda (amo Fight Club).

Sono fottutamente stanca di me.










giovedì 29 settembre 2011

.Congratulations, you're a failure.




Fallimento continuo, e bestemmio.




Voglio distruggermi al più presto, annullare la mia scarna personalità e fare a pezzi questa carne pesante.

Voglio che la gente smetta di riconoscermi, spogliarmi delle molteplici facciate di cui mi adorno costantemente. Farmi guardare per quello che sono, un'insipida ragazza senza gran valore.

Rimpicciolire, diventare pelle.


Per nascondermi con facilità.














venerdì 23 settembre 2011

.Left-overs.

Questi troppo frequenti cambi d'umore mi stanno scocciando. Ho preso a sbattere la testa contro il muro quando sta per succedere. Questo vedermi diversa, deformata, enorme, accettabile, grassa, distorta mi innervosisce.
Questo scoppiare a piangere dal nulla e la voce nel cervello che m'insulta mi crea eccessivo fastidio. Questa voglia di cutter e sigarette da spegnere da qualche parte mi fa sentire una bugiarda.
Il fatto di avergli parlato troppo ieri, di avergli rovesciato addosso mille e mille parole sul perché io ami determinata musica -unica mia via di fuga per anni- consapevole del fatto che non gliene importasse nulla mi ustiona lo stomaco.

Gli ho fatto vedere di cosa sono fatta, cosa vive sotto tutta questa carne in eccesso, sotto tutta questa sostanza da abbattere con la forza. Ho tolto come maglioni troppo caldi le paranoie, poi i pensieri malsani, poi le crisi, e tutte quelle cose di cui mi alimento puntualmente, facendo scorgere quel poco che si è salvato dalle macerie. Cos'è rimasto?
Una ragazza con i suoi discorsi incapibili su canzoni, chitarristi, riff, ed altre stupide cazzate. Una ragazza presa a raccontare di com'era al maneggio, del suo cavallo che non ha più, dei voli allucinanti di cui era protagonista, ed altre inutili storielle ormai passate. Una ragazza che sa a memoria l'introduzione dei Fiori del Male in francese ed interi pezzi del Piccolo Principe, il suo libro preferito.

Tanta musica, troppi ricordi e banale inconsistenza, ecco cos'è rimasto.







martedì 20 settembre 2011

Mentre mi annoiavo -cercando di finire la maledetta mozzarella da far fuori- ascoltavo il telegiornale.

Veramente siamo caduti così in basso?


Stamattina ero a prendere un caffè, e ho deciso di leggere La Stampa. Mi sono cadute le braccia. L'informazione è così futile. Davvero, mi fa venire la nausea. La cosa che mi fa più ridere -istericamente, intendo- è che l'informazione data oggi rispecchia perfettamente la maggior parte della gente. Insipida, approssimativa, falsa. E' fatta apposta per il più delle persone, a cui, in realtà, non gliene importa un emerito nulla di come va il mondo. L'essere umano si sta chiudendo nella propria individualità, facendo fuoriuscire senza vergogna la propria natura egoista, non interessandosi a niente che non riguardi se stesso. Una volta avevi a che fare con quelli che la pensavano in modo diverso da te, ora hai a che fare con quelli che non pensano affatto. Che finché stan bene loro, gli altri se ne possono andare a fanculo.

Ed è deprimente.

Non interessarsi minimamente al mondo che sta andando a puttane, alla resistenza palestinese, alla resistenza No Tav, alla Grecia, all'ipocrisia americana, e a tutte le altre cose che non sono affatto inezie, cazzo. Vedere la lotta come un qualcosa di passato, come un capitolo chiuso, credere che non fare niente perché "tanto da solo che vuoi fare?" sia meglio che provarci -anche a costo di perdere- è assurdo, veramente, non ha senso. Tutta quella gente che fa grandi discorsi democratici senza agire per paura di perdere la poltrona sulla quale è adagiato il suo grasso culo, tutte quelle parole auliche senza significato, tutte quelle news in cui la verità è un triste miraggio..  

Tutto questo fa vomitare.








giovedì 15 settembre 2011

.Nei Nostri Luoghi.

Stasera uscirò, berrò, parlerò, berrò, fumerò, berrò






E mi perderò nell'immensità di piazza Vittorio, e nel cielo senza fine di Torino, ascoltando Subsonica e ordinando San Simone.










lunedì 12 settembre 2011

.Fill Me Up.

Vita -stranamente- piena di cose da fare, in questi giorni.


Organizzare un concerto, fare dei manifesti, disegnare delle maglie per Downhill, salutare un amico che parte per andare troppo lontano, copiare dei cd per il mio DJ set di venerdì, andare in bici allo sfinimento, cercare un maledetto lavoro.
Giro e non mi fermo, respiro eccitazione, ansia, velocità.




Voglio nutrirmi di questo, di piccole briciole di vita frenetica, così da pensare di esserci davvero.







sabato 10 settembre 2011

.Screw Up, Babe.

Mi sono tirata due schiaffi per rimettermi in sesto, perché chiudermi con paranoie su paranoie non serve ad un emerito nulla. Così pensavo lunedì, martedì, mercoledì. Giovedì prima oscillazione, ma non do peso, non m'importa, davvero, non m'importa
E ieri sera nuovamente crisi, nuovamente seghe su seghe mentali in atto che non mi lasciavano respirare. E mi sono sentita una fottuta idiota, soprattutto dopo lo scorso venerdì, dopo che lui mi aveva lasciata piangere abbracciandomi, dopo la mia scenata isterica e la sua faccia paralizzata, perché "non credeva che io pensassi tutte quelle cose su me stessa"
I suoi "Io sto male a vederti stare male", "Voglio vederti serena" ed altre frasi mi hanno colpito come pugni, perché mi hanno fatto rendere conto di quanto io sia egoista a mettere sempre i miei problemi di mezzo, a cercare sempre quel qualcosa che non va affatto bene. E lui sopporta, testardo e per nulla deciso a mollare la presa -Perché poi? Non valgo così tanto-. 
Lui "vuole farmi stare bene". 

Così stavo crollando di nuovo ieri, stavo andando di nuovo a nascondermi da qualche parte per piangere e tirare pugni, ma ho resistito. Mi ha guardata, e allora ho resistito, cercando di farmi passare i soliti pensieri malati. 


Ma non sono così forte, e so già che prima o poi manderò tutto a fanculo, come solo io so fare.










domenica 4 settembre 2011

.Scraps.


Mi strappo pezzo per pezzo, cado, cado ancora, mi sfracello contro mura ruvide, apnea.
Tutto corre veloce ed io non riesco a fermarlo.


E vorrei solo sparire.







giovedì 1 settembre 2011

.Tired.




Ho bisogno di scrivere, ma cosa? Sempre le solite cose, sempre le mie noiose ed inutili farneticazioni. Perché questo so fare, perdermi in tediose riflessioni non importanti. 
Una crisi il sabato, che sta continuando senza accennare a svanire. 
Sono veramente stupida. Una stupida che crea castelli, una piccola mediocre ripiena di paranoie alle quali è affezionata da morire. 



Sono così stanca. 
Avverto che qualcosa si sta spezzando. Percepisco le mie stesse dita che prendono e rompono quel qualcosa con cui arranco maldestramente nei giorni. Scivolo su una parete tremendamente liscia, i polpastrelli sanguinanti per il troppo strisciare, e non una fottuta presa per fermare questa triste e lenta caduta. Consumata da ciò che vorrei svanisse, ma al quale sono maledettamente legata. 


La verità è che non sono buona a fare nulla, nemmeno quello a cui tengo, perché tanto so che non riuscirà. Alcuni nascono perdenti di natura, tutto qui. Non riesco nemmeno a far vivere una dannata piantina grassa. 

Non so se ridere o urlare.







sabato 27 agosto 2011

.Just tear my brain apart, please.




 
Ho perso completamente la percezione del mio corpo.
Dicono che sono sempre più magra, ed io mi vedo sempre più grassa. Ingombrante. Flaccida. Non riesco a vedermi realmente, oscillando tra mattinate in cui mi sembro pressoché accettabile e giorni nei quali non entro nello specchio -nuovo, a figura intera, in camera, acquistato dopo temporeggiamenti vari per evitare possibili distorsioni figurali-. A distanza di ore cambia la visione riflessa, e la nuova ossessione a pochi metri dal letto mi porta a stare minuti interminabili a fissare quella scialba persona che mi guarda di rimando, finendo col perdere del tutto il controllo della mia figura. 
E l'umore traballa tra stati di esaltazione esagerata e malumore violento, ed io non riesco a fermarmi
Lui si preoccupa, io mi sento un'egoista, perché non riesco a non fargli notare le mie stupide ansie. 
Ho ripreso a cercare -e ad ascoltare- determinati generi di musica. Ho ricominciato a vestirmi con maglie larghe ed informi, per non farmi analizzare. 


Vorrei farmi a pezzi il cervello.









giovedì 18 agosto 2011

.Back.






Tornata da una settimana di montagna, sole, freddo, tenda, camminate, cibo, briscole e falò. Cellulare che prendeva pochissimo, per cui quasi sempre spento. Nove persone sperse tra ruscelli ed alberi, un po' di vino e genepi mentre si ride, cucinando senza coperchi e inventando ricette casuali.

Si, decisamente un'ottima settimana.

Non fosse stato per il cocente desiderio di una doccia calda, me ne sarei rimasta ancora un po' lì, tra le mucche del margaro e i funghi che spuntavano imperterriti. Una sola crisi di ansia, il lunedì di ferragosto, perché c'erano altre cinque persone che hanno turbato quell'equilibrio armonico. Ma lui -presente solo per quel giorno- ha reso le cose più semplici.


Peso uguale, ma ho ripreso a scrivere il d.a., sperando in un controllo ancor più restrittivo.
Casa deprimente -cugina disgustosa come sempre, padre incazzato come sempre-, ma lascio scivolare via. Troppa poca voglia di bruciori di stomaco gratuiti.
Camera work in progress, una bella parete rossa per smontare il bianco desolante.

E finisco qui.


 




domenica 7 agosto 2011

.Tomorrow.







Va tutto bene.Sono solo stanca.Dormire un po'.
Crisi.Mi disprezzo.Non sono niente.Lasciami perdere.

Vorrei dirtelo, si. All my fuckin' mess.

Poi.Domani.Sempre Domani.


E annego nelle mie troppe bugie.







domenica 31 luglio 2011

.Enjoy the silence.






Ho fatto una lista, o meglio, ho scritto parole. Tante e a caso, come comparivano nella testa.
Principalmente su cosa non va, di quello che mi terrorizza, dei miei lati da smussare, tagliare, eliminare. Ci pensavo ieri, parlando con l'altra me stessa mentre ero in macchina con lui nel silenzio più totale. Quel silenzio mi faceva paura, mi metteva disagio addosso e mi faceva desiderare il cutter casalingo. Così lasciavo esplodere le mie mille fastidiose riflessioni per cercare di coprire quell'opprimente abitacolo fatto di parole che non volevano essere dette (Se avesse potuto vedere cosa stava accadendo nella mia testa, credo si sarebbe fermato altamente perplesso).
Una pioggia di petardi schiantati su una strada e conditi da rumore assordante, sarebbe stato così. 
Stati d'animo che si susseguono senza sosta, che stancano e svuotano. Esaltazione, noia, rabbia, divertimento, magone, sorrisi, mutismo, isteria, tranquillità, esasperazione.
Perché sono una persona decisa, alla fine.


.Stendiamo un velo pietoso.






mercoledì 27 luglio 2011

.Give Me Some Distractions.






Scrivo sperando che il mio mal di stomaco passi. Maledetto vino bianco prima di cena e maledetto amico desideroso di un aperitivo a due in macchina, con bottiglia portata da casa. 
Mi sento parecchio fallimentare quando bevo, perché non so resistere, purtroppo. Preferisco l'alcohol a troppe altre cose, e so che non è la massima aspirazione della vita. Ma così non penso, così rido, così dico stupidaggini gratuite. Così mi sento a posto, una persona cazzona e stupida, una come tante altre
E lui non mi giudica, ma sorride. Sa tutto, ogni minima cosa. Dei miei digiuni, delle mie fissazioni, del coltellino svizzero nel comodino, del vomito di oggi. Mi distrae, mi porta in giro, mi racconta scene assurde, mi scrive. L'unico amico con cui non mi faccio alcun problema ad essere me stessa, reale e tangibile. Non mi dice che sono paranoica, che ho troppi problemi, che devo cambiare. Aspetta, perché sa che ho bisogno di tempo. 

Così mi distrae, ed è perfetto.







venerdì 22 luglio 2011

.Can't Stand.






Mio padre, che gran dilemma. Il suo essere nervoso mi sta uccidendo le cervella, e questo si riflette su tutto il mio corpo. L'ansia e la violenza repressa mi stanno mangiando lo stomaco, s'insinuano con prepotenza tra i tessuti muscolari, mi rendono una stronza-sputa-veleno anche con persone che non lo meritano.
Ieri ci ho litigato fino allo sfinimento, motivo? Messa di commemorazione della zia, che ho detestato con tutta me stessa. Una donna che voleva fare la gentile e premurosa, ma che in realtà pensava solamente a se stessa, che ha trasportato i suoi drammi personali sulla mia famiglia perché -secondo lei- era suo diritto. Della quale ora mi rimane la figlia in casa -perché non sa vivere per i cazzi suoi-, persona ignorante oltre i limiti, viziata e disgustosa.
E ci devo andare, e non ne ho la minima voglia.
Entrare in un luogo che trovo orribile, fare finta di ascoltare parole insulse in cui non credo, guardare infastidita la gente perbenista e ipocrita. Non posso sopportarlo.
Avevo in programma di andare in valle questo weekend, ma adesso devo rivedere tutto per un rito del quale non me ne frega niente. Commemorare? Spreco di tempo.
Così impreco, non mangio, ritiro fuori la lametta e uso il mio polso come posacenere.
Le uniche cose in cui sono brava.



Has no one told you?
Your cries are all in vain.






martedì 19 luglio 2011

.44 Hours.







44 ore senza toccare cibo. Record.
Fuori casa da domenica pomeriggio a lunedì sera, io, il sacco a pelo, lui.
Niente cena, niente colazione, niente pranzo e di nuovo niente cena. Non avevo voglia, minimamente. Alla fine ho solo dovuto sorbirmi le sue occhiate di disapprovazione, che fanno male solo un po'.
E sentirsi così vuota stamattina mi ha fatto sorridere, anche se so che non va bene.
Ma ho avuto una sola crisi di malumore -non so in che altro modo chiamarle- da sabato, per cui è già qualcosa.

E adesso siamo a 55.7 kg. Continuiamo su questo ascensore.







domenica 17 luglio 2011

.Pretending.






Keep On Pretending.
Il mio inno personale, le parole per me.
Perché non sono altro che una maschera di menzogne sputate con estrema facilità.
Mento senza timore, quasi divertendomi mentre costruisco vuoti discorsi a cui finisco per crederci anch'io.

Castelli di carta e biadesivo. Eccomi.






giovedì 7 luglio 2011

.For Whom The Bell Tolls.






Mi sto guardando i live del 2010 dei Metallica, ed impreco.
Sarei dovuta andare, cazzo.
Ieri sarei dovuta essere al concerto più epico della mia vita. 4 nomi che fanno venire i brividi. Assieme.
Soprattutto con loro, che sanno farmi piangere. Con Orion, One, Nothing else matters, Fade to black, For whom the bell tolls, Welcome home.

Me li sono persi, ancora una volta.





 







mercoledì 29 giugno 2011

.Ordinary, that's all.






Smettila di continuare a chiedermi se va tutto bene. Cosa vuoi che ti risponda?
Si, si, tutto bene. Si, sono solo un po' stanca. Si, devo solo rilassarmi un attimo.
No, non va tutto bene cazzo. Ma mica posso dirtelo. Non voglio essere sincera, perché poi dovrei spiegarti i miei labirinti mentali e tu non sapresti che rispondere.
Tanto le cose che penso non hanno fondamento.

Sei una complessata. Chiuditi di meno. Dai, basta con le paranoie.

Non ho più voglia di sentirmi ripetere le stesse parole ogni volta. Io ho le mie convinzioni, voi le vostre. E non basteranno un paio di abbracci e lo sguardo preoccupato per farmi cambiare le lenti con cui guardo il mondo.
Prendimi a schiaffi, se vuoi. Scuotimi, urlami contro, insultami.
Vattene via pieno di carogna, lasciami indietro.
Perché continui a rimanere fermo qui? Perché ti fossilizzi al mio fianco perdendo l'opportunità di andare avanti?
Sono patetica. Monotona. Statica. Mediocre in ogni cosa.
E tu non stai con la mediocrità. Tu la odi, dannazione.
Guarda come sono davvero, guardami in faccia.
Odiami.







martedì 21 giugno 2011

.I Dunno, I Laugh.





Il mio umore che cambia da un giorno all'altro -e a volte a distanza di poche ore- mi diverte.
Si, mi diverte da morire.
Le mie convinzioni che si trasformano continuamente mi fanno sorridere.
Ridacchio, perché è l'unica cosa con cui posso rispondere.
Non so cosa fare con troppe domande. "Non lo so" è diventata la mia combinazione di parole preferita.

Non so come migliorare la figura che mi fissa dallo specchio.
Non so come evolvere la mia situazione statica in una vita fottutamente veloce.
Non so come affrontare lui e tutto quello che comporta.
Non so come comportarmi in mezzo agli altri.
Non so come smettere di farmi del male in qualsiasi modo.
Non so come respirare quest'aria di piombo.
Non so come far finire le crisi di pianto.
Non so come stare alla larga dagli attacchi di rabbia violenta.
Non so cosa dire, cosa pensare, cosa far finire.

Non lo so.


Così ci rido su.





giovedì 16 giugno 2011

.Bitter.





Orrida mattinata, pomeriggio in miglioramento.
Mi sveglio, affanno. Ansia. Magone. Una pietra sui polmoni, piazzata con colla millechiodi.
In treno tremo un po', mi gira la testa, abbassamento della pressione. Decido per una brioche con un caffè, sperando in un miglioramento.
Ed ecco la nausea improvvisa, il gusto del cibo in gola, nitido e preciso.
Arrivo al lavoro, resisto mezz'ora, poi vomito in bagno. Respiro male, tremo ancora. Allora me ne vado a casa -pullman, metro, treno, macchina-, mi butto nel letto, dormo appena.
Mi riprendo, pranzo con un po' di philadelphia light e anguria, decido di mettermi a posto le ultime cose per la mostra di domani. Le foto e i lavori grafici mi tirano su il morale, mi concentro, voglia di sboccare nuovamente ma resisto.
Sto resistendo.

martedì 14 giugno 2011

.Without Sense, as always.






Odio star male per una persona.
In genere non odio, è troppo faticoso. Ci vuole troppa testa, troppi pensieri e troppe seghe mentali. Io detesto, amo follemente detestare. Che può sembrare uguale, ma non lo è per niente.
Ed ora sto odiando fottutamente il mio cervello, che continua senza tregua a pormi domande su questa situazione del cazzo in cui sono immersa fino alla punta dei miei capelli rossastri.
Mi vedo da tempo immemorabile -quasi due anni, ormai- con un idiota di cui sono schifosamente persa, ma tutta questa storia non ha senso.
We don't have a sense. Illogici come solo noi sappiamo fare.
E' iniziata così, una sera. Io ciucca, lui anche. Ci si beccava una volta ogni tanto, quando la serata era diversa dal solito o ci sentivamo -si sentiva, fondalmentalmente- soli.
Ma -Era una cosa così per fare-, diceva sempre.
Ed io che facevo la dura e ribelle. Ma si, è divertente. Ma si, è una fottuta puttana. Ma si, ci sto perdendo la testa.

Fanculo a me e alla mia debolezza cronica.

E poi le cose iniziano ad andare meglio, e lui si fa un'altra tranquillamente.
Cedo di nuovo, le cose vanno meglio di nuovo, e lui se ne rifà un'altra con me ad un metro di distanza.
Lo perdono. Oh si, lo perdono. Fa il carino per un po', sembra quasi che gli importi.

Parto, vado a Londra, ci sto sei mesi, mi riprendo dalla mia testa malata -apparentemente-, penso di poter spaccare il culo al mondo.
Torno, lo rivedo, crollo come cartapesta venuta male.
Gli sono mancata, ci tiene, andiamo con calma, -voglio fare la persona seria-.
E adesso sono tutti i sabato sera a dormire da lui, mangio a casa sua, abbiamo festeggiato in due il suo compleanno, mi bacia fregandosene degli altri, tutti credono che stiamo insieme.
Peccato che -a suo dire- è contro la monogamia e le relazioni. Però se qualcuno ci prova gli dà fastidio. Però sono il suo punto fisso. Però se non ci sono alle serate mi chiama.

Sono arrivata a qualche conclusione. O è uno stronzo di prima categoria -e li sarebbero cazzi amari-, o è un caghino terrorizzato da tutto ciò che comporta responsabilità, o semplicemente non sa nemmeno lui cosa vuole -allettante, eh?-.

Quindi sto dando di matto, quindi m'innervosisco, quindi ci sto male.
Ed ovviamente sono una stupida, debole persona. Ma questo si sapeva già.
-Che fa sfoghi inutili nella speranza di spegnere le sinapsi-




.Random.
♠ Periodo di ossessione per l'album "All hope is gone" degli Slipknot. Lovely.
♠ 58 kg, finalmente. E continuare in questa direzione.
♠ Percezione di me stessa peggiorata. Sempre meglio.
♠ Mostra questo venerdì in cui tenterò di esporre qualcosa di decente. Agitazione.
♠ Pogato come si deve ai Linea 77. Fuckin' mental.



E la smetto qui.







venerdì 3 giugno 2011

.Lovely Delirium.




Giornate all'insegna del delirio organizzativo.
Festival della musica in corso, ed io ci sono dentro fino al collo, ed è fantastico. A parte la schiena bloccata dallo spostare transenne a destra e a manca, scaricare il service e montare i -davvero tanti- gazebo. Ma per fortuna c'è l'ibuprofene a salvarmi alla fine di ogni giorno.
Sono così stanca che non ho nemmeno voglia di pensare, e vorrei che fosse sempre in questo modo.
Blackout per un paio di giorni, finalmente.
E i 58kg sono vicinissimi. Sento il loro fiato sul collo.




 

domenica 29 maggio 2011

.Stay Focused.





Ok, mi sto impegnando sul serio.
Ci sto riuscendo, rimango concentrata. Voglio rimanere concentrata.
Visto che tutto il resto vortica impietoso e mi fa essere decisamente troppo moody, seguire rigorosamente almeno uno dei miei punti fissi mi rende alquanto stabile.
L'equilibrio oscilla, ma cerco di mantenere i piedi su questa fottuta trave.
Il peso cala, quindi. E la bilancia fa un po' meno paura.
L'altro pezzo della mia vita sembra la visione di un ubriaco, ma fermare la testa che gira è un punto interrogativo per adesso. Lascio la presa, allungo il guinzaglio alle mie riflessioni da mentecatta perché ora come ora non ho abbastanza forza per fare più cose insieme.
Prima l'esterno, poi -eventualmente- l'interno.

Ieri sera mi sono buttata in mezzo ad una rissa. 
Il cervello si è spento, volevo solo attaccarmi. E gli altri che cercavano di allontanarmi per paura che mi facessi del male. Non sono piccola, né fragile. Non ho bisogno di essere tenuta da parte.
Potete immaginarvi la carogna con cui ho terminato la serata.



No damn chains CAN HOLD ME to the ground.