martedì 24 dicembre 2013

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I suoi regali di Natale sono stati assurdi. L'ipod che volevo da quando avevo quattordici anni e cinque giorni in montagna a sciare. Ed io mi sento in colpa, perché i miei non sono stati per nulla all'altezza. Non sono brava a fare regali, non lo sono mai stata. E non ho soldi. Non me li merito i suoi regali, proprio per niente. Non merito il suo tempo, né i suoi abbracci.
Non merito niente.






lunedì 18 novembre 2013

.The spell is over.

Mi sento un'idiota a non scrivere più nulla per così tanto tempo. E' solo che tanto, alla fine, le cose che scrivo son sempre le stesse. La monotonia come stile di vita, insomma. Non sono successe grandi cose, le giornate iniziano e finiscono senza particolari colpi di scena. Scorrono come la pioggia sui vetri stasera, lasciando solamente tracce umide facilmente dimenticabili. Col cibo non va bene, mangio, digiuno, faccio casini immensi. E il peso rimane lì, fermo ed intoccabile, for fuck's sake.

Mi sono tatuata circa un mese fa, finalmente. Sulla coscia, una delle parti che più detesto del mio corpo. Per cercare di renderla un po' più accettabile. E per evitare di distruggermi con il cutter anche quella gamba. Una basta e avanza, sinceramente.

Il concerto degli H.i.m. è stato perfetto. Io e la mia migliore amica sembravamo delle adolescenti in crisi ormonale, eccitate per qualsiasi cazzata, ma chisseneimporta. Sono rimasta immobile per quasi tutto il live, persa tra le luci psichedeliche e cullata dalla sua voce, e per quel poco tempo nulla era più importante. La magrezza, le paranoie, le voci nella testa non erano calcolate, schiacciate dalla tranquillità di quel momento.
Mi sono sentita di nuovo io, per fugaci istanti. La ragazza che voleva spaccare il mondo e diventare la migliore in qualcosa. Poi se ne sono andati, e l'incantesimo è finito, mandato in frantumi dalla solita realtà pesante come piombo.






venerdì 11 ottobre 2013

.Wake Up, Donnie.


Sabato scorso è stata proprio una bella serata del cazzo. Ero convinta di uscire giusto per una birra senza cena, un po' di chiacchiere e finire la giornata guardando per l'ennesima volta Donnie Darko assieme a lui, nel letto, sotto pile e trapunta.
Alla fine, invece, si decide di andare fino a Torino per salutare un po' di amici al solito posto. Ero ansiosa, non so, sarei voluta andar via. Come se ci fosse qualcosa nell'aria a rendermi nervosa.
Un mio amico s'incazza con un altro ragazzo, prendendolo a pugni in testa, così lo fermiamo e lo allontaniamo insieme ad un altro tizio che si era messo in mezzo. Inizio a parlare con lo sconosciuto per calmare un po' la situazione, giusto per fare la persona gentile e col sangue freddo, e questo ci prova senza problemi. Gli faccio sapere tranquillamente che sono impegnata e lui dice di aver capito, ma quando lo saluto per andarmene mi tocca il culo. Non volendo avere altri problemi -gli sarebbero volati addosso in venti, giuro- lo guardo solo male allontanandomi.
Mentre saluto un mio caro amico un altro tipo -ubriaco, molesto e almeno il doppio di me- inizia a rompere un po' le palle divertendosi a dar fastidio a 'sto mio amico, per cui gli dico di lasciarlo stare ed andare ad infastidire altra gente. Questo ha cominciato a dirmi si stare calma, che stava solo facendo il simpatico, così gli ho detto di fare il simpatico a casa sua, che lì il capo non lo faceva. Lui ha iniziato ad urlarmi addosso, io facevo altrettanto, le facce a dieci centimetri di distanza. Persino quando mi ha detto che non avrebbe avuto problemi a darsele con una donna io non mi sono spostata, anzi, non vedevo l'ora. Ahah.
Non so cosa mi sia preso, so solo che non me ne fregava un cazzo se lui avesse cominciato a spintonarmi seriamente. Non me ne fregava un cazzo delle conseguenze. E non avevo neppure bevuto. Poi i miei amici si son messi in mezzo per dividerci, e i compari di quel coglione se lo sono portato via. Avevo l'adrenalina a mille, le mani tremavano senza contegno, lui mi abbracciava e gli altri mi chiedevano se stavo bene. E, a dire la verità, stavo bene. Ero più in ansia per il tizio che c'aveva provato -e che continuava a fissarmi- che per la discussione con il cazzone marcio.

Comunque, alla fine sono tornata a casa alle cinque e addio film.









mercoledì 2 ottobre 2013

.I'm Not Able To Believe.


Io non credo a ciò che mi dicono gli altri. Non ci credo, non.ci.riesco. Rimango fissa sulla mia convinzione, non c'è niente da fare. E' da almeno dieci anni che penso che la gente mi dica determinate cose solo per prendermi per il culo. Per fare un po' di beneficenza sociale provando a lanciare complimenti e parole carine ad una povera ragazza con poca autostima.
Non riesco nemmeno a credere fino in fondo a ciò che lui mi dice, anche se ormai lo conosco da cinque anni. Neppure alla mia migliore amica -l'unico vero punto fisso della mia vita da un decennio- credo al cento per cento. Anche se so che lei mai e poi mai direbbe alcune cose solamente per sentirsi altruista, perché lei è la persona più onesta che conosca. Semplicemente vede in me un qualcosa in più che non esiste, in realtà. Come se avesse un paio di lenti colorate che fanno vedere sfumature irreali e toni alterati. Forse anche per lui è così, non lo so.
Forse è perché nessuno vuole avere una ragazza ordinaria o un'amica nella norma, alla fine sarebbe una noia mortale. Per cui si cerca, in qualche modo, di enfatizzare qualità o altro di quella persona, disegnandola migliore di quello che è. Perché nessun aspetto della propria vita deve essere banale, non ce lo si può permettere.

Non so, magari sto solo impazzendo.





Per ora so solo che ho bisogno di arrivare in fretta al quindici di ottobre.