Come lui riesca a sopportarmi non l'ho ancora capito. Me e tutto il bagaglio mentale sbagliato che mi porto dietro instancabilmente.
Adesso che c'è davvero, ora che vuole veramente abbracciarmi ogni sera, io lo spintono senza grazia, con parole fastidiose.
"Alle volte sembra che tu abbia del filo spinato attorno", frase di un paio di sere fa, tristemente vera.
Ho paura, ecco che c'è. Ho fottutamente paura che questo stare assieme sia in realtà un castello di carte pronto a distruggersi facilmente, in silenzio. Ho paura che lui mi voglia vedere solo perché ha bisogno di sentirsi altruista o perchè, sapendo della mia autostima pressoché inesistente, non voglia farmi soffrire allontanadosi. Ho paura che in realtà sia stufo di esserci, ma che non abbia il coraggio di dirmelo. E anche se continua a ripetermi che non è vero, che io gli piaccio sul serio e che lo faccio stare bene, io non ci riesco.
Non riesco a pensare di poter essere davvero importante per qualcuno.
Io sono quella che se c'è va bene, ma se non c'è va bene lo stesso. Sono una di quelle personcine tranquillamente intercambiabili, non il punto focale di una serata. Lui, invece, lui è uno di quei punti focali.
Ho paura, perché ci tengo troppo. E so che è inutile illudersi, perché ormai credo di essermene innamorata. Senza poter ritrattare in alcun modo.