lunedì 31 ottobre 2011

.About Him, About Me.


Come lui riesca a sopportarmi non l'ho ancora capito. Me e tutto il bagaglio mentale sbagliato che mi porto dietro instancabilmente. 
Adesso che c'è davvero, ora che vuole veramente abbracciarmi ogni sera, io lo spintono senza grazia, con parole fastidiose. 

"Alle volte sembra che tu abbia del filo spinato attorno", frase di un paio di sere fa, tristemente vera.




Ho paura, ecco che c'è. Ho fottutamente paura che questo stare assieme sia in realtà un castello di carte pronto a distruggersi facilmente, in silenzio. Ho paura che lui mi voglia vedere solo perché ha bisogno di sentirsi altruista o perchè, sapendo della mia autostima pressoché inesistente, non voglia farmi soffrire allontanadosi. Ho paura che in realtà sia stufo di esserci, ma che non abbia il coraggio di dirmelo. E anche se continua a ripetermi che non è vero, che io gli piaccio sul serio e che lo faccio stare bene, io non ci riesco.
Non riesco a pensare di poter essere davvero importante per qualcuno.
Io sono quella che se c'è va bene, ma se non c'è va bene lo stesso. Sono una di quelle personcine tranquillamente intercambiabili, non il punto focale di una serata. Lui, invece, lui è uno di quei punti focali.

Ho paura, perché ci tengo troppo. E so che è inutile illudersi, perché ormai credo di essermene innamorata. Senza poter ritrattare in alcun modo.






giovedì 27 ottobre 2011

.Keep On Lying -and everything will be fine-.






Giovedì cominciato con un'abbuffata mattutina e conseguente vomito mattutino e conseguente esercizio fisico mattutino. Sensi di colpa oltre il limite, voglia di devastare ulteriormente le braccia difficile da contrastare. Non so come andrà a finire -o forse si, ma non voglio pensarci-.

Devo ricostruirmi, e fare in modo che gli altri mi pensino così, senza crepe e strani pensieri. Ricominciare ad imbrogliare la gente, perché loro mi preferiscono cazzona e sorridente. 


E allora fingi Bee, che ti riesce sempre bene.














domenica 23 ottobre 2011

Ieri sera non sono riuscita ad uscire.
 
Grassa, sbagliata, stronza, cinica, enorme, noiosa, fastidiosa, acida, stupida.







Dovrei solo schiantarmi da qualche parte, tutto qui.






venerdì 14 ottobre 2011

.Hello Fall.

Malumore del primo freddo. Perché freddo significa vestirsi. Freddo significa maniche lunghe perenni. Freddo significa poter nascondere.



So già cosa succederà, e sarà pessimo.










giovedì 13 ottobre 2011

.As Always.




Andare via di casa, l'idea che martella la mia testa quasi ogni momento. Dopo essere stata per 6 mesi per i fatti miei, con i miei ritmi, i miei orari, i miei pasti, sto esplodendo qui. Non poter gestire la mia vita in ogni minimo aspetto mi sta facendo a pezzi. Vivere con un padre che mi crede un'ingenua ed incapace di giudicare "le cose importanti" non mi aiuta per niente. Avere una madre fantastica, ma sospettosa oltre i limiti e troppo ansiosa per tutto tira fuori il peggio di me. Dover sopportare una cugina di 47 anni che si crede una sedicenne perché la madre la viziava senza tregua, rivoltante, ficcanaso e che s'inventa crisi di panico per ricevere attenzioni è inconcepibile. Mi è stata fatta una proposta perfetta, e ne discuterò coi miei nel weekend, sperando di non dover urlare troppo. Mi sputtanerò senza riserve e farò leva sui loro sensi di colpa se sarà necessario, ma io ho bisogno di andarmene. Ad ogni costo.


Per il resto mi sento parecchio abbattuta e tristemente fallimentare, a cominciare dal circolo insensato abbuffata-cutter-digiuno di queste ultime settimane.

Ma mi rimetterò in piedi, as always.

Per ora mi godo i nuovi capelli violacei ed attendo con trepidazione il concerto dei Dark Tranquillity, che sarà la morte fisica per eccellenza. Lovely.






venerdì 7 ottobre 2011

. Be A Fuckin' Liar.

Non ci siamo Bee, tirati due schiaffi e disegnati un fottuto sorriso sulla faccia. 
Vestiti, bevi una birra, sorridi, parla. Sii falsa, come sempre






BE A FUCKIN' LIAR.





mercoledì 5 ottobre 2011

.Bee, You're Such A Bore.




Ieri ero in macchina, diretta alla solita riunione del martedì sera, Nothing Else Matters con l'orchestra sinfonica ad alto volume, piangevo senza accorgermene, senza un lamento, senza smorfie o isteria. Piangevo per la stanchezza, per la troppa stanchezza incontrollabile che mi lascia a pezzi troppo spesso.
Sono stanca di tutto questo contare ogni caloria. Sono stanca di sentirmi schifosamente in colpa se sgarro mangiando. Sono stanca di non reggere i cambi di programma all'ultimo minuto. Sono stanca di abitare con una cugina ingorda e viscida. Sono stanca di uscire di casa due ore prima perché non sopporto quattro dannate mura. Sono stanca di non essere mai abbastanza. Sono stanca di pensare ogni minuto a cosa dire e fare per risultare in un certo modo. Sono stanca di diventare acida quando la situazione non mi piace. Sono stanca della gola chiusa e delle apnee. Sono stanca di rifugiarmi in posti dove non c'è nessuno quando ci sono troppe persone tutt'attorno che parlano.  






Sono stanca di non dimostrargli quanto ci tengo perché ho il terrore di farlo scappare. Sono stanca di non dargli motivi per pensare che quello che abbiamo valga la pena di essere continuato. Sono stanca di guardarmi allo specchio fino allo sfinimento per convincermi di una maglia o un paio di jeans. Sono stanca di riuscire a mentire così spudoratamente a tutti. Sono stanca del mio essere Dr. Jekyll e Mr. Merda (amo Fight Club).

Sono fottutamente stanca di me.