mercoledì 30 maggio 2012

.I've No Tissues.



Il sentirmi un totale eccellente fastidioso nevrotico detestabile ripetitivo fallimento non affievolisce minimamente. Ma devo-far-finta che sia così. Devo far vedere quanto io sia presa bene dalla vita in generale. Eh si, perché la gente non sa comportarsi in presenza di una persona muta e con costanti auricolari nelle orecchie. Non sa che dire con una persona che smonta con estrema facilità una qualsiasi sua affermazione. Non sa come agire con una persona che è stufa di trovare la bellezza di ogni cosa.
Per cui, divertiamoci alle dancehall tutte uguali. Urliamo versetti leziosi insieme ad altre ragazze. Ridiamo sguaiatamente con battute riciclate. Facciamo le linguacce mentre ci fotografano. Scriviamo frasette del cazzo sui social network. Balliamo su canzoni commericali per essere considerati. Ricaccia indietro quelle lacrime, altrimenti il mascara inizia a colare e fazzoletti non ce ne sono.






lunedì 28 maggio 2012

.7 Things.


 
Mi è stato passato da Dony (grazie!) il "Versatile Blogger Award". Un post per dire 7 cose che mi riguardano -e finalmente, magari, per scrivere un post diverso dai soliti-.. Mi piace come idea.




1 - Amo la musica, non posso proprio farne a meno. Mi avevano rubato l'autoradio e dopo nemmeno una settimana me la sono ricomprata coi soldi che avrei dovuto spendere per altro, perché in auto ho bisogno di una colonna sonora. Diciamo che ne ho sempre bisogno, quando cammino, quando lavoro, quando studio, quando parlo con altra gente. Spesso attacco l'mp3 e mi concentro su una canzone scomponendone le varie traccie strumentali e vocali, così d'ascoltarla completamente divisa ed insieme nello stesso tempo. Lo so, strana abitudine.
2 - Avevo un cavallo fino a qualche anno fa, ed era la cosa più importante della mia vita. Sembra una cosa stupida, ma ci tenevo veramente tanto. Entravo in scuderia e lui cominciava a chiamarmi, perché riconosceva i miei passi. E quando è morto, ho avuto una specie di crollo emotivo. Darei qualsiasi cosa per riaverlo, qualsiasi. Ma so che non succerderà mai.
3 - Ho la brutta abitudine di fissarmi sui vestiti o sulle scarpe. Se smanio per un determinato modello lo cerco insistentemente ovunque, ma deve essere quello. Se è anche solo leggermente diverso non mi piace per niente. Non riesco ad accontentarmi.
4 - Adoro "Il Piccolo Principe". E' indubbiamente il mio libro preferito. Amo il fatto che sia un libro teoricamente per bambini, ma che alla fine bisogna leggerlo quando si è più grandi per poterlo capire fino in fondo. La mia lettura annuale, che ormai so quasi a memoria.
5 - Detesto la religione. Mi spiace, ma proprio non la sopporto. Qualsiasi credo, senza discriminazioni. Trovo sia una delle migliori soluzioni per mettere in ginocchio un popolo. Lo strumento perfetto per reprimere la vera natura dell'uomo. Blocca la crescita dell'individuo e della società, fomenta conflitti e disperde illusioni e vuote parole senza un vero significato. Un vero e proprio malessere, per quanto mi riguarda.
6 - Amo ricoprire qualsiasi superficie che ho sotto mano con immagini, foto, adesivi, scritte, etc. Non mi piacciono gli spazi vuoti, mi rattristano. L'armadio della mia camera è pazzesco, quasi non si riesce a capire di che colore sia.
7 - Mi piace avere le mani rovinate. Lo so, è assurdamente strana come cosa, ma è così. Screpolate dal freddo, tagliate, graffiate. Purtroppo se non si rovinano per la scarsa attenzione di cui sono afflitta tendo a rovinarmele da sola.


Bisogna passarlo ad altri 15 blog -che ho scelto senza alcun criterio- :
Mia  - Oasi - Meredith - Miss. Arnold - Laretta - Elle. - Chocoholica - Astrid - Plum - Serena - Sophie - Holly - - SleepLessNess - Nebbia









sabato 26 maggio 2012

.On My Knees.



Credo di essere caduta.
Non proprio col culo a terra.. In ginocchio insomma.
Non riesco ad alzarmi, non ho voglia di rimettermi in piedi. Gli occhi svegli e attenti e la parlantina li tengo per mia madre, perchè non voglio che inizi con le sue domande. Faccio un sforzo enorme per sembrare piena di cose da dire e piena di voglia di continuare a camminare. Ma degli altri non m'interessa, e non mi premuro di sembrare felice della mia insipida vita. Una specie di cadavere che arranca e che fatica a salutare. Non riesco più a parlare delle cose che ho in testa. Le parole non escono. Nemmeno con la mia più cara amica, quella che sa come sto anche solo osservando come sono vestita. Lei sta bene adesso, lei è forte, lei.. Lei è splendida. E non voglio spegnerla, non se lo merita. Nemmeno a lui riesco a far vedere tutto il marcio intaccato ai polmoni e allo stomaco. Mi sembra sempre che, alla fine, non prenda sul serio i miei discorsi. Crede siano sciocchezze, piccole fisse di cui prima o poi mi sbarazzerò.
La piccola paranoica che non riesce a stare rilassata.
  
E allora non spreco più fiato per rispondergli, perché tutto sommato non ha bisogno di sentirmi sempre parlare di me.

Il problema è che non ho altro di cui parlare.





 

giovedì 24 maggio 2012

.Acceptance.



 Sabato sera sono rimasta 3 ore senza quasi parlare. Seduta sul solito frigo, musica a palla nelle orecchie, sguardo fisso. Gente che andava e veniva, gente che provava a dire qualcosa, io che non sentivo, non me ne importava. Qualche lacrima con Dance of Death dei Maiden, nemmeno so perché. Spenta.
Martedì sera altre 2 ore così, senza la musica. Vuota. Lui mi ha chiesto se stavo ancora litigando con me stessa, io ho sbuffato, perché tanto non capirà mai. Mi ha chiesto cosa avevo, e non ho saputo rispondere. Le parole sono rimaste appiccicate alla gola, e non erano neppure quelle giuste. Sbagliata.
Ieri sera bevevo birra in camera, fumando sigarette che non soddisfavano. Piangevo e parlavo da sola. Per quanto io ci provi, non riesco a pensarla diversamente. Non riesco a pensarmi carina, intelligente, simpatica, interessante. Sarei fottutamente arrogante. Mi sentirei così stupida. Non mi sto arrendendo, sto solo accettando. Accetto il fatto che certe persone sono nate per essere mediocri e nella media. Accetto il fatto che non sarò mai la sua persona, né -probabilmente- la persona di altri. Accetto il fatto che, alla fin fine, mettersi su una maschera ogni triste giorno non risolve la situazione. Accetto il fatto di essere nata sfasata rispetto alla maggior parte della gente. Accetto il fatto che non sarò mai la migliore in qualcosa. C'est la vie.







giovedì 17 maggio 2012

.Come Se.


Come se, ogni giorno
fosse uguale a quello prima,
fosse come il giorno prima.

In questa notte che il nome ho scordato,
in questi giorni che il nome ho scordato,
sento le voci da dietro le sbarre,
sento le voci entrare nel ferro,
in questi giorni c'è un pensiero che non penso,
in questa notte c'è un suono che non sento,
questa condanna si stringe al cuscino
e non so il perché.

In questi giorni d'inchiostro legale
c'è una menzogna tagliata a verbale,
che assurda non trova dissenso,
gioielli di stato manette d'argento,
per potere respirare in cortile
con il respiro attaccato alle suole
e come un arcobaleno in un forno
che aspetto impaziente il mio nuovo giorno.

Come se, ogni giorno
fosse uguale a quello prima,
fosse come il giorno prima.

Son giorni che ti stan passando attraverso,
in giorni che nessun colore é diverso. 








 Perché alla fine ci speri. E ti arrabbi, e ti rattristi. E piangi. E niente serve.










sabato 12 maggio 2012

.So Awkward.



Mi hanno regalato un vestito. E obbligata a metterlo tutta la sera. Uno di quei vestiti carini, che guardi appesi ai manichini perfetti pensando che non lo metterai mai perché il tuo fisico non te lo permette. La tua testa, l'immagine che vedi sbucare dalle vetrine mentre cammini, il disgusto non te lo permettono.
Mi sentivo un cotechino.
Avvertivo il grasso strizzato nel tessuto, percepivo il mio stesso strabordare dalla silhouette disegnata non per me. E' stato così imbarazzante. Soprattutto con gli altri che si complimentavano e ripetevano "Oh, come stai bene!" ogni due per tre. Non so, mi sapeva tanto di presa per il culo. Nice.






mercoledì 9 maggio 2012

.Qualcuno Intoni Un Happy Birthday Denso Di Riverberi.



Domani un altro anno in più. Ahah, un altro anno che mi ricorderà di quanto poco ho fatto nella mia vita. Altri 365 giorni che mi hanno vista sempre uguale, sempre la stessa, sempre e insopportabilmente me. 365 fallimenti, 365 passi indietro, 365 autocommiserazioni. E domani sarà un giorno qualunque, fatto di sigarette e cenere.