domenica 24 aprile 2011

.Wanted.





Notte da lui, ed io mi sciolgo.
Era tutto così naturale. Ero così rilassata. Senza paranoie, senza dubbi, senza quei disagi che mi attanagliano lo stomaco quotidianamente. Dopo quasi due anni, finalmente non ho voluto nascondermi.
Non ho voluto frenare quello che sono.
Sincerità improvvisa che ultimamente mi prende la testa e distrugge le bugie che costruisco per non farmi veramente conoscere. Mi sto fidando, sapendo perfettamente i rischi che abbraccio. Ma non m'importa.
Voglio solo vivere questa situazione, voglio entrarci veramente. Andare contro le mie pareti e sfondarle a testate, anche se fa male. Anche se poi non potrò più tornare indietro.
Voglio provarci sul serio, cazzo.

mercoledì 20 aprile 2011

.Sweet n' sour.




E anche se non c'è miele, mi viene dolce.
E penso sempre lo stesso, mi affogherei.


[Sto bene se non torni mai]










domenica 17 aprile 2011

.Happily down.





Settimana stranamente tranquilla, a parte qualche crisi d'ansia.

Martedì sera ero in spirito autolesionista, ma -per fortuna- sono uscita e mi son comportata bene. Non ho nemmeno bevuto. Ottimo.

Venerdì sera piccola discussione con J. sul fatto del suo smontare sempre tutto quello che dico o faccio, conclusasi con un "Scusami, sono un coglione" ed un "Sei bellissima". Sicuramente si era calato qualcosa, non c'è altra spiegazione. O forse -e dico forse- sta solo crescendo anche lui. Hallelujah.

Il peso cala, finalmente.
La visione di me stessa non sale, ma non me ne preoccupo. Ci sono abituata.
Chissenefrega.

Oggi fantastico pomeriggio a fare foto in un contest di bmx. Geni, solo questo.
Pazzamente geni.  

domenica 10 aprile 2011

.With Love.





Stomaco a puttane per il post-sbronza del sabato sera.
Ciucca presa bene, quel brillo che capisce le cose fatte ma in cui non te ne può fregare un cazzo di come ci si comporta. Quand'era stata l'ultima volta? Troppo -davvero troppo- tempo fa.
Piccolo intervallo di odio epico della mia persona per colpa dello scazzo serale del venerdì, grazie a quella testa vuota di ragazzo con cui continuo a sprecare tempo -e di cui ho fottutamente bisogno-.

-Com'è il lavoro?-
-Bello, mi piace! Scrivo recensioni per strumentazione musicale, non male no?- 
Silenzio, due chiacchiere, silenzio.
-Comunque lo sai che le recensioni non se le guarda nessuno, vero? Sono abbastanza inutili.- 

Grazie, grazie davvero stronzo.
Le cose che faccio non vanno mai bene, non sono mai abbastanza. Mai.

-Lavori coi cavalli? Che cazzata, neanche fosse tutta 'sta difficoltà.-
-Fai un corso di web design? Va beh, ma in pochi mesi che vuoi imparare?-
-Vai a Londra per sei mesi? A fare cosa? Tanto poi alla fine non cambia un cazzo.-
-Musica metal? Fa schifo dai, lo ska è molto meglio.-

Un "sono contento per te" non è stato minimamente contemplato. Perché darmi la soddisfazione di aver fatto qualcosa di buono per una volta, quando è così divertente farmi sentire una merda?

Te lo dico col cuore, v.a.f.f.a.n.c.u.l.o.

lunedì 4 aprile 2011

.Saturday crisis.





Sabato indecente.
Tutto il pomeriggio scandito da attacchi d'ansia per non-so-che-cosa.
Era come avere una pietra sui polmoni ed un istrice conficcato nella trachea. E non ho la più pallida idea del perché.
Dovevo andare ad una cena e non volevo uscire. Per un'ora e mezza ho pensato fortemente di rimanermene in casa senza farmi vedere, finché la prospettiva di dover litigare con la cugina ignorante mi ha spinto a buttarmi fuori dalle mura domestiche.
Ho impiegato un'ora a vestirmi. Provavo roba su roba, togliendomela cinque secondi dopo con disgusto. La mia immagine riflessa era orribile con qualsiasi cosa, e l'ansia cresceva a livello esponenziale. Ho preso a pugni l'armadio da isterica, mi sono messa a piangere, ho ascoltato un po' di HIM per calmarmi.
In macchina altra crisi di pianto, accompagnata dall'AUTOdistruzione dell'autostima. La cosa che so fare meglio.
L'unico momento più tranquillo è stato quando mi ha abbracciato stretta fuori dal locale, lontano dalle mille persone che trovavo più irritanti del solito. Le mie paranoie sghignazzanti continuavano a ripetermi che lui lo faceva solo per pietà, ma non le ascoltavo.

Bevevo San Simone e non le ascoltavo.