domenica 31 luglio 2011

.Enjoy the silence.






Ho fatto una lista, o meglio, ho scritto parole. Tante e a caso, come comparivano nella testa.
Principalmente su cosa non va, di quello che mi terrorizza, dei miei lati da smussare, tagliare, eliminare. Ci pensavo ieri, parlando con l'altra me stessa mentre ero in macchina con lui nel silenzio più totale. Quel silenzio mi faceva paura, mi metteva disagio addosso e mi faceva desiderare il cutter casalingo. Così lasciavo esplodere le mie mille fastidiose riflessioni per cercare di coprire quell'opprimente abitacolo fatto di parole che non volevano essere dette (Se avesse potuto vedere cosa stava accadendo nella mia testa, credo si sarebbe fermato altamente perplesso).
Una pioggia di petardi schiantati su una strada e conditi da rumore assordante, sarebbe stato così. 
Stati d'animo che si susseguono senza sosta, che stancano e svuotano. Esaltazione, noia, rabbia, divertimento, magone, sorrisi, mutismo, isteria, tranquillità, esasperazione.
Perché sono una persona decisa, alla fine.


.Stendiamo un velo pietoso.






mercoledì 27 luglio 2011

.Give Me Some Distractions.






Scrivo sperando che il mio mal di stomaco passi. Maledetto vino bianco prima di cena e maledetto amico desideroso di un aperitivo a due in macchina, con bottiglia portata da casa. 
Mi sento parecchio fallimentare quando bevo, perché non so resistere, purtroppo. Preferisco l'alcohol a troppe altre cose, e so che non è la massima aspirazione della vita. Ma così non penso, così rido, così dico stupidaggini gratuite. Così mi sento a posto, una persona cazzona e stupida, una come tante altre
E lui non mi giudica, ma sorride. Sa tutto, ogni minima cosa. Dei miei digiuni, delle mie fissazioni, del coltellino svizzero nel comodino, del vomito di oggi. Mi distrae, mi porta in giro, mi racconta scene assurde, mi scrive. L'unico amico con cui non mi faccio alcun problema ad essere me stessa, reale e tangibile. Non mi dice che sono paranoica, che ho troppi problemi, che devo cambiare. Aspetta, perché sa che ho bisogno di tempo. 

Così mi distrae, ed è perfetto.







venerdì 22 luglio 2011

.Can't Stand.






Mio padre, che gran dilemma. Il suo essere nervoso mi sta uccidendo le cervella, e questo si riflette su tutto il mio corpo. L'ansia e la violenza repressa mi stanno mangiando lo stomaco, s'insinuano con prepotenza tra i tessuti muscolari, mi rendono una stronza-sputa-veleno anche con persone che non lo meritano.
Ieri ci ho litigato fino allo sfinimento, motivo? Messa di commemorazione della zia, che ho detestato con tutta me stessa. Una donna che voleva fare la gentile e premurosa, ma che in realtà pensava solamente a se stessa, che ha trasportato i suoi drammi personali sulla mia famiglia perché -secondo lei- era suo diritto. Della quale ora mi rimane la figlia in casa -perché non sa vivere per i cazzi suoi-, persona ignorante oltre i limiti, viziata e disgustosa.
E ci devo andare, e non ne ho la minima voglia.
Entrare in un luogo che trovo orribile, fare finta di ascoltare parole insulse in cui non credo, guardare infastidita la gente perbenista e ipocrita. Non posso sopportarlo.
Avevo in programma di andare in valle questo weekend, ma adesso devo rivedere tutto per un rito del quale non me ne frega niente. Commemorare? Spreco di tempo.
Così impreco, non mangio, ritiro fuori la lametta e uso il mio polso come posacenere.
Le uniche cose in cui sono brava.



Has no one told you?
Your cries are all in vain.






martedì 19 luglio 2011

.44 Hours.







44 ore senza toccare cibo. Record.
Fuori casa da domenica pomeriggio a lunedì sera, io, il sacco a pelo, lui.
Niente cena, niente colazione, niente pranzo e di nuovo niente cena. Non avevo voglia, minimamente. Alla fine ho solo dovuto sorbirmi le sue occhiate di disapprovazione, che fanno male solo un po'.
E sentirsi così vuota stamattina mi ha fatto sorridere, anche se so che non va bene.
Ma ho avuto una sola crisi di malumore -non so in che altro modo chiamarle- da sabato, per cui è già qualcosa.

E adesso siamo a 55.7 kg. Continuiamo su questo ascensore.







domenica 17 luglio 2011

.Pretending.






Keep On Pretending.
Il mio inno personale, le parole per me.
Perché non sono altro che una maschera di menzogne sputate con estrema facilità.
Mento senza timore, quasi divertendomi mentre costruisco vuoti discorsi a cui finisco per crederci anch'io.

Castelli di carta e biadesivo. Eccomi.






giovedì 7 luglio 2011

.For Whom The Bell Tolls.






Mi sto guardando i live del 2010 dei Metallica, ed impreco.
Sarei dovuta andare, cazzo.
Ieri sarei dovuta essere al concerto più epico della mia vita. 4 nomi che fanno venire i brividi. Assieme.
Soprattutto con loro, che sanno farmi piangere. Con Orion, One, Nothing else matters, Fade to black, For whom the bell tolls, Welcome home.

Me li sono persi, ancora una volta.