venerdì 23 settembre 2011

.Left-overs.

Questi troppo frequenti cambi d'umore mi stanno scocciando. Ho preso a sbattere la testa contro il muro quando sta per succedere. Questo vedermi diversa, deformata, enorme, accettabile, grassa, distorta mi innervosisce.
Questo scoppiare a piangere dal nulla e la voce nel cervello che m'insulta mi crea eccessivo fastidio. Questa voglia di cutter e sigarette da spegnere da qualche parte mi fa sentire una bugiarda.
Il fatto di avergli parlato troppo ieri, di avergli rovesciato addosso mille e mille parole sul perché io ami determinata musica -unica mia via di fuga per anni- consapevole del fatto che non gliene importasse nulla mi ustiona lo stomaco.

Gli ho fatto vedere di cosa sono fatta, cosa vive sotto tutta questa carne in eccesso, sotto tutta questa sostanza da abbattere con la forza. Ho tolto come maglioni troppo caldi le paranoie, poi i pensieri malsani, poi le crisi, e tutte quelle cose di cui mi alimento puntualmente, facendo scorgere quel poco che si è salvato dalle macerie. Cos'è rimasto?
Una ragazza con i suoi discorsi incapibili su canzoni, chitarristi, riff, ed altre stupide cazzate. Una ragazza presa a raccontare di com'era al maneggio, del suo cavallo che non ha più, dei voli allucinanti di cui era protagonista, ed altre inutili storielle ormai passate. Una ragazza che sa a memoria l'introduzione dei Fiori del Male in francese ed interi pezzi del Piccolo Principe, il suo libro preferito.

Tanta musica, troppi ricordi e banale inconsistenza, ecco cos'è rimasto.







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