domenica 8 maggio 2011

.In silence.





Settimana piatta, weekend allucinante.

Venerdì corteo e mancata manganellata sulla schiena per un soffio. Bastardi. Casa per 20 minuti, poi nuovamente città. Pranzo saltato, cena idem. Stranamente lo spritz e la birra non mi hanno fatto venire mal di stomaco, né brillaggine. Uhm, meglio così credo.
Sabato crisi pomeridiana, pianto isterico seguito da ascolto a random di canzoni una più deprimente dell'altra, poi finalmente calma mista a carogna per la troppa gente in giro di sera. Veramente troppa, cazzo. E ovviamente si finisce in mezzo a qualche rissa a caso per forza.

Notte da lui, ancora. E pranzo. Svegliarsi ed avere tutto il tempo del mondo a disposizione per stare solo noi due è stato qualcosa che non vedo l'ora di ripetere. Mi sono sentita importante per un po'. Per qualcuno che quando vuole sa farmi stare bene.
Si è accorto che c'è qualcosa che non va. Mi chiede troppo spesso come sto, ha notato i segni sulle gambe. Avere un paio di gatti in casa aiuta non poco, per fortuna. 
Ma io resisto, cercando di sembrare più normale possibile. Soffocando i moti di rabbia, nascondendo le mani che tremano in continuazione, provando a non isolarmi senza ritegno.


Cado a pezzi, ma in silenzio.

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