
Mi sono fermata in un piccolo limbo fatto di passeggiate estenuanti in montagna e di rifiuti ad ottimi dolci con le nocciole. Ho apprezzato esageratamente la linea telefonica inesistente ed il cellulare spento, la mancanza di internet e delle inutili sparate di mio padre. Stare con più di cinque persone mi ha fatto saltare i nervi, ad un certo punto, ma questa volta mi sono isolata con la musica a palla nelle orecchie molto meno. Sono riuscita a controllarmi abbastanza, a parte qualche pianto isterico. Forse sarà ché sono figlia unica e il numero massimo di ospiti avuti in casa per feste varie non è mai andato oltre il sette -genitori e me inclusi-, ma stare troppo tempo -oltre i quattro giorni- a continuo contatto sociale mi fa uscire di testa. Soprattutto se nemmeno in tenda sei da sola. Che ansia.
Ora sto lentamente rientrando nella solita routine abituale, aspettando di ricominciare a studiare ed iniziando a prepararmi per il FCE. Lavoricchiando ogni tanto ed uscendo qualche sera per una birra tranquilla. Che banalità.